La storia del Museo Diocesano di Bisceglie:
Creato nel 1974 ma formalmente istituito nel 1980, è uno dei più vasti ed interessanti musei della Puglia, occupando l’intero Palazzo Vescovile, con una superficie complessiva di oltre duemila metri quadrati, nel cuore del borgo antico di Bisceglie, accanto alla cattedrale romanica.
Al piano terra sono ubicati i laboratori di diagnostica e restauro dove, in collaborazione con il Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università di Bari, si utilizzano e si sperimentano nuove tecnologie applicate alla diagnostica ed al restauro dei beni culturali. Al primo piano sono ubicati alcuni servizi museali, le sale per le esposizioni temporanee e le aule per la didattica museale.
Al secondo piano, che comprende 18 sale.
Il percorso museale si articola in tre sezioni:
La prima sezione è costituita dall’appartamento che il Vescovo Sarnelli realizzò nel 1693 per sé ed i suoi successori. Alla grande sala d’ingresso seguono l’oratorio privato, lo studiolo e la sala dell’alcova, tutte decorate da soffitti lignei dipinti. Per non alterare l’atmosfera della dimora seicentesca, seguendo le descrizioni contenute negli inventari dell’epoca, l’arredo di queste sale è costituito esclusivamente da alcuni mobili antichi e da una serie di dipinti provenienti da varie chiese di Bisceglie.
Tra le opere di scuola veneta si segnalano i SS. Martiri Protettori di Bisceglie (sec. XVI) ed una Sacra Famiglia con S. Giovannino (sec. XVI). Tra quelle di scuola napoletana vi si possono ammirare una splendida Incoronazione della Vergine (1716) di Paolo de Matteis, un S. Tommaso che svela a S. Rosa da Lima il Mistero dell’Epifania (1718) di Giuseppe Castellano ed una Madonna degli Angeli (1743).
La seconda sezione, costituita dalle raccolte di ex voto preziosi provenienti da varie chiese, offre una ricca panoramica dei gioielli e dell’abbigliamento femminile in uso tra la metà del XIX ed i primi decenni del XX secolo. In cinque sale sono esposti, divisi per epoca e per tipo di lavorazione gioielli di gusto popolare o borghese, gioielli nuziali e sentimentali, gioielli simbolici e scaramantici. Una raccolta di abiti femminili dell’Ottocento funge da seducente cornice all’esposizione di lacci e catene da ventaglio. Non mancano alcuni gioielli ex voto maschili legati soprattutto a vicende di guerra ed ex voto marinareschi. Da simboli di vanità, da pegni di amore profano, divenuti pegni di fede, mediante il dono votivo, i gioielli ex voto sono testimonianze mute ma estremamente intriganti di vicende umane nelle quali il quotidiano si è illuminato di soprannaturale.
La terza sezione, dedicata ai “tesori della Cattedrale, comprende tre sale. Nella prima è esposto il “Tesoro Capitolare”, costituito da suppellettili sacre lavorate tra XV e XVIII secolo da argentieri napoletani, su commissione del Capitolo, per le funzioni liturgiche e per l’addobbo degli altari.
Vi fanno parte un rarissimo evangeliario miniato in scrittura beneventana del XII secolo , una croce processionale in rame argentato ed un calice in peltro del XV secolo, una “Pace” con l’immagine della Pietà in argento del XVI secolo e vari calici del XVII secolo oltre ad alcune croci pettorali in oro e pietre preziose. Nelle altre due grandi sale sono esposti oggetti d’arte tra cui tre dipinti di Nicola Porta rimossi dalla Cattedrale durante i restauri del 1965-1972: L’Adorazione dei Magi che originariamente era collocata sulla porta laterale, sei frammenti del dipinto raffigurante l’Imperatore Teodosio penitente dinanzi a S. Ambrogio (1773) che si trovava in controfacciata e lo straordinario Trionfo dell’Eucaristia che ne ornava la volta.
Nella sala conferenze sono esposte tre grandi lunette del XVII secolo, provenienti dalla Cripta della Cattedrale, raffiguranti scene della vita dei tre SS. Martiri Protettori di Bisceglie. Segue la sala dell’archivio storico che custodisce codici miniati, pergamene e manoscritti dal XIII al XIX secolo.